20 Apr Abbiamo una passione per la tradizione: la storia de Il Diavolo e il Contadino.
Tratta probabilmente da una fiaba dei fratelli Grimm, la storia de Il Diavolo e il Contadino si raccontava a Caprio, in Lunigiana. Oggi vogliamo riproportela: ci piace trasmettere la tradizione dei nostri luoghi d’origine, sia quella culinaria che anche i racconti di un tempo, che tutti sentivamo dai nostri nonni quando eravamo bambini. Speriamo ti piaccia tanto quanto è piaciuta a noi.
C’era una volta un contadino molto povero; un giorno trovò un campo e cominciò ad ararlo. In quel momento arrivò il diavolo che era il padrone del campo e disse: “Questo terreno è mio, quindi prendi i tuoi attrezzi e vattene!”.
Il contadino lo supplicò: “Per favore, ho una famiglia che sta morendo di fame, ho moglie e cinque figli…”. Il diavolo pensava di essere furbo e rispose: “Va bene, ti lascio coltivare il campo ma a una condizione: divideremo il raccolto in due parti: tu prenderai quello che esce dalla terra e io quello che rimane sotto”. Il contadino fu s’accordo e iniziò a seminare il grano.
Passarono i mesi e il diavolo, vedendo come lavorava quell’uomo, diceva: “Lavora, lavora, sciocco, che io raccoglierò il frutto delle tue fatiche!”.
Giunto il tempo della mietitura, il contadino raccolse il grano e lo trebbiò, ottenendone cento sacchi pieni, mentre il diavolo andava prendendo quello che era rimasto, cioè stoppie e radici. Al mercato il grano dell’uomo venne pagato molto bene, mentre il diavolo fu preso a calci.
“Mi hai imbrogliato!” gridava.
“Ti ho imbrogliato? Il contratto che mi hai proposto è stato rispettato!”
“Va bene, non parliamone più, però la prossima volta io prenderò il sopra e tu il sotto”.
Anche questa volta il contadino arò bene il campo, seminò le patate e le curò con impegno. Il diavolo lo guardava faticare e, come sempre, gridava: “lavora, lavora sciocco, che io raccoglierò il frutto delle tue fatiche!”.
Quando le patate furono pronte per la raccolta, il diavolo cominciò ad ammucchiare le foglie, mentre il buon contadino raccoglieva le patate.
Al mercato egli gridava: “Patate, patate belle!” e la gente si affollava intorno a lui.
Il diavolo a sua volta: “Foglie, belle foglie!”.
La gente cominciò a canzonarlo; egli si arrabbiò e fece un tale putiferio che finì per essere bastonato e scacciato.
Da quel giorno il contadino rimase padrone del campo e da allora visse felice e contento.
(Il Diavolo e il Contadino, in Storie e Filastrocche di Lunigiana, Tarka, 2014, Mulazzo, pp.20-21)